Escursione all’insegna di vasti panorami a cavallo di dorsali collegate da valichi suggestivi, in una porzione del Parco non
così tanto frequentata dove sono quasi certi gli incontri con i camosci.
La nostra camminata prende avvio dallo spiazzo al lato della strada asfaltata che sale da San Donato al valico di Forca d’Acero,
proprio accanto all’inizio del sentiero P3 contrassegnato da una palina.
Un breve tratto in piano, prima allo scoperto e poi nel bosco di faggi, conduce all’imbocco dalla Valle Inguagnera che si presenta
con un bel colpo d’occhio al mattino presto ed in pieno controluce; il sentiero si inoltra verso il fondo valle che si segue in
piacevole e graduale salita tra le dorsali della Serra Matarazzo da un lato e del Monte San Nicola dall’altro. Approssimando la
testata della valle la traccia compie alcune svolte per guadagnare dislivello e poi punta deciso a nord per raggiungere il Valico
Inguagnera da cui si innalza la dorsale della Serra Gravare la cui cima si raggiunge con un tracciato dapprima per vasti dossi
erbosi e poi su esile traccia su fondo roccioso. Giunti al termine della salita la vista si apre sulla vasta conca del Fondillo
di Settefrati sovrastato ad est dalle alture dell’Anito delle Viarelle e l’Anito Lungo, le mete più remote della nostra camminata.
In questo tratto di escursione la traccia si perde segno di un calpestio non così tanto intenso, ma si avanza comunque a vista senza
alcuna difficoltà fino a raggiungere il piccolo specchio d’acqua nei pressi del Valico delle Gravare da cui liberamente si guadagna
la dorsale su cui proseguire verso l’Anito Lungo.
La felice posizione di questo lungo crestone concede notevoli panorami un pò in tutte le direzioni ed in particolare sulla lunga
teoria di cime comprese tra i Monti Capraro e Petroso fino alla Meta, mentre da questa prospettiva appaiono nella loro rilevanza
anche Monte San Marcello ed il Colle Nero che si erge massiccio dal fondovalle.
Giunti all’ultima propaggine della dorsale, prima che questa declini con decisione verso il Valico della Portella, si torna sui
propri passi fino a toccare nuovamente la Cima di Serra delle Gravare e per poi discendere per prati al suggestivo Valico Inguagnera
da cui a vista si sale in breve alla vetta del Monte San Nicola, punto di inizio di un’altra avvincente cavalcata di cresta fino
al lontano Monte Panico, ultima elevazione di questa escursione.
Per il ritorno al punto di partenza dal Monte Panico si può proseguire, scavalcando l’aguzza antecima, nella direzione del valico
di Forca d’Acero e di qui rientrare lungo la strada asfaltata; in alternativa si può optare per una discesa ben più scoscesa ma
sicuramente interessante costeggiando sulla destra orografica il fosso che si origina proprio sotto al Monte Panico per andare a
terminare in corrispondenza della strada, proprio sulla verticale del punto in cui si è lasciata l’auto.